A pochi chilometri dal Parco, visibile dal belvedere, unito a Porto Ferro attraverso la grande pineta, c'è il Lago di Baratz, unico bacino naturale della Sardegna. Testimone della leggenda che narra di un antica città ove il comandante Barcellone, dopo aver soccorso la città di Monteleone attaccata da ostili, vedendosi negare la richiesta di compenso del “cavallo verde” simbolo della città, giurò di non aiutare più alcuno e dispone in Baratz la cancellazione della legge divina per sostituirla con la legge commerciale. Alche un giorno si presenta da lui un templare che lo incita a tornare alla legge divina pena la mano di Dio si abbatterà sulla città. Barcellone non accenna a cambiamento e caccia via il templare. Costui andando via incontra una panettiera che lo sfama e lui la convince ad abbandonare Baratz prima che sprofondi nelle acque, invitandola a non voltarsi quando avesse sentito tuoni e lampi. Ella col canestro in testa e figlio in braccio, già sul sentiero della salvezza per Punta Canistreddu, si volta e rimane pietrificata. Baratz da allora è sommersa dalle acque.
La storia narra anche che in tempi antichi qui vicino vi fu una città nuragica chiamata Nure, a metà strada tra l’allora Turris (Porto Torres) e Sant’Imbenia presso la Baia delle Ninfe.
Dal 29 febbraio dell’anno 2000 il Centro per l’Educazione Ambientale e la Sostenibilità Lago Baratz del Comune di Sassari costituisce un elemento del Sistema Nazionale per l'Informazione, l'Educazione e la Formazione Ambientale avviato dal Ministero dell'Ambiente.
Nato come Centro di Esperienza, il Centro ha proposto attività di educazione ambientale centrate sull'esplorazione diretta di ecosistemi particolari ma è stato anche luogo di incontro e scambio per insegnanti e allievi, punto di riferimento di tutto il territorio provinciale per le tematiche relative allo Sviluppo Sostenibile nonché centro di raccolta dati, informazioni e testi relativi alla Cultura Ambientale.